Descrizione
Le origini della produzione di salumi in Calabria risalgono con tutta probabilità ai tempi della colonizzazione greca delle coste ioniche. Le prime documentazioni certe riguardanti la lavorazione delle carni suine si riscontrano in un testo del 1691, Della Calabria Illustrata, nel quale Padre Giovanni Fiore da Cropani cita tra le carni salate quelle trasformate “in Lardi, in Salsicci, in Suppressate, e somiglianti”.
Il Capocollo di Calabria tradizionalmente viene conservato appeso al soffitto in ambienti freschi e asciutti, dove può mantenersi anche per 12 mesi. Una volta tagliato, si conserva in frigorifero, dove si può lasciare per un periodo di tempo più breve. Il salume si consuma a fettine sottili oppure a tocchetti. È tipicamente consumato come antipasto o come spuntino, con il tradizionale pane locale a lievitazione naturale, cotto nel forno a legna. Il gusto è esaltato dall’abbinamento con vini rossi ben strutturati.
Origine carne ITALIA, preferibilmente a km0.
Jennifer Ravasi –
Buonissima